Dopo l’intermezzo della settimana scorsa dedicato al cinema e alla lavorazione del film di prossima uscita diretto da Guillermo Del Toro, torniamo al nostro argomento principale: il Necronomicon.
Cedendo alla tentazione di riassumere le “puntate” precedenti ricordando che abbiamo parlato di quale sarebbe l’estetica del Necronomicon se questo esistesse e fosse legato in pelle umana; abbiamo anche accennato alla realizzazione di legature antropodermiche, queste infatti non sono un’invenzione né di Lovecraft né un espediente da cinema orrorifico di serie B, si tratta piuttosto di una pratica poco comune ma comunque utilizzata nella legatura di più di un volume realmente esistito.
Ce ne dà conferma anche un libro di Guido Zigaina: Manuale di bibliofilia (Milano, Mursia, 1988) dove a pagina 9 troviamo questa efficace descrizione:
“[...] La pergamena e la cartapecora sono, infatti, pelli di animale; capra, montone, pecora, vitello, ecc., (e persino umana, come testimoniano, tra gli altri, una Bibbia ed un testo di Decretali - cioè le lettere contenenti le decisioni dottrinali dei papi raccolte a partire dal XIII secolo - conservate nella Biblioteca Nazionale di Parigi)”
Ma non è la Biblioteca Nazionale di Parigi la stessa citata da Lovecraft nella sua History of Necronomicon? (Fig.1)
Vediamo quindi cosa dice il nostro solitario riguardo lo pseudobiblia nel breve saggio che scrisse nel 1927 ad uso suo e dei suoi amici scrittori e lettori:
“Delle versioni latine attualmente esistenti, una (del XV secolo) è ben custodita nel British Museum, mentre un’altra (del XVII secolo) si trova nella Bibliothèque Nationale a Parigi”
manoscritto autografo
Osservazioni:
Da quanto esposto mi sembra abbastanza chiara la coincidenza tra la scelta di H.P.L. e la citazione di Zigaina; essa può essere considerata interessante se ipotizziamo che Lovecraft e Zigaina facciano riferimento alla stessa fonte d’informazioni. Non perché utilizzare fonti omologhe sia un evento eccezionale, piuttosto perché questo significherebbe che Lovecraft aveva studiato più dettagliatamente di quanto immaginavamo l’ideazione dello pseudobiblia; da qui l’inevitabile osservazione che tutte le coincidenze che negli anni hanno reso verosimile l’esistenza del Necronomicon fossero state accuratamente studiate, e forse addirittura previste, dal nostro acuto scrittore o, come sarebbe giusto definirlo: inventore.