bibliofollie

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domenica 11 dicembre 2011

Un nuovo Necronomicon: copia gesuitica

Ecco il Necronomicon.
Nel post del 24 marzo 2011 intitolato: “I gesuiti: collezionisti di Necronomicon” abbiamo pubblicato un video nel quale era possibile scorgere il dorso di quella che sembrava una copia del Necronomicon, all’interno della biblioteca gesuitica di Roma.
Da quando abbiamo trovato quel video (qualche settimana prima della sua pubblicazione su questo blog) abbiamo iniziato le ricerche bibliografiche che ci permettessero di verificare l’esistenza di un libro con quel titolo nella biblioteca dei Gesuiti. Ma niente da fare; non è stato neanche possibile accedere alla biblioteca: è necessario essere presentati.
A quanto pare tuttavia, l’aver pubblicato il post ha dato i suoi frutti: a nove mesi di distanza ci è stato inviato un nuovo video.
La qualità non è delle migliori; è stato chiaramente realizzato di nascosto ma, nonostante questo, c’è molto da vedere:
Dal dorso della copia presentata è chiaro che si tratta dello stesso volume (se non di una copia identica) presente nella biblioteca dei Gesuiti. Ipotizziamo che la ripresa sia stata effettuata da qualcuno con accesso al caveau, che ha voluto testimoniare la presenza del testo.
Il video dura circa 5’ durante i quali è possibile vedere il frontespizio del testo, qualche immagine siolgrafica e addirittura leggere delle parole.
Al momento la nostra intenzione è quella di procurarci w pubblicare foto di buona qualità del testo.







giovedì 13 ottobre 2011

Nekros (Bietti, 2011) - romanzo di Ugo Ciaccio


Il genio dell’uomo, la follia del libro:
Lovecraft e la creazione del Necronomicon.


Ignazio Beneduce, Vinicio Lamia, Eliphas Levi, de Chardin, Lovecraft: gesuiti, scrittori e occultisti, vittime e carnefici, ma soprattutto materia organica sottoposta alle regole del caos.

La storia inizia con l’omicidio di un restauratore della Biblioteca Nazionale di Napoli, in possesso di una copia del Necronomicon. Prima di morire questi si mette in contatto con l’editore Vinicio Lamia, offrendogli di stampare il testo.
Dopo la sua morte il Necronomicon scompare e l’editore, abbagliato dalla possibilità di risollevare le sorti della casa editrice, inizia a cercarlo. Nella ricerca coinvolge Alsazia, un’amica bibliofila che lo aiuterà ad orientarsi e perdersi nel mondo dell’antiquariato librario. Piccole e grandi scoperte li condurranno verso un inferno senza speranza, fatto di allucinazioni, omicidi e inseguimenti. Gli incubi si fonderanno alla realtà e la vita alla morte, complice il morfene: “Si trattava di uno stupefacente sintetico in forma di lamine dorate; non un granché per la salute, ma una manna per lo spirito, una vera metamorfosi durante la quale il male dell’anima prendeva corpo, posava i suoi piedi luridi nella realtà e scorrazzava sulla terra confondendosi con gli esseri viventi.”
Durante la ricerca del Necronomicon si scoprirà che molti testi sacri, tra cui la Bibbia, hanno un comune denominatore in un archetipo, il più antico di tutti: Nekros.

È possibile condurre un’indagine in prima persona sul sito creato per pubblicizzare il romanzo, si tratta di una vera è propria investigazione interattiva: Nekros

Il libro è in vendita anche sui Amazon in formato Kindle: Nekros ebook

venerdì 10 giugno 2011

Iconografia del Necronomicon 4

Ecco un'altra breve carrellata di immagini dedicate allo pseudobiblia; tutte abbastanza note sul web.
Tra pochi giorni mostreremo qualcosa di inedito.


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giovedì 24 marzo 2011

I gesuiti: collezionisti di Necronomicon

Prima di proseguire con la ricerca sull’estetica del Necronomicon e le sue raffigurazioni, voglio mostrare qualcosa di eccezionale, a mio avviso.

Si tratta di un servizio sulla Biblioteca dei Gesuiti che si trova a Roma, anche se non ho capito ancora bene dove.
Ma cos’ha di eccezionale questa biblioteca e cosa c’entra con lo pseudobiblium di Lovecraft?
Ebbene la sbalorditiva scoperta è che in una brevissima carrellata degli scaffali se ne intravede una copia.
Osservate I libri che scorrono tra secondi 12 e 14 del timer posto in alto a destra del video.




Il documentario è in lingua spagnola che si sovrappone all'italiano del bibliotecario; ma eccone la traduzione:

Questi 50.000 volumi e più di un chilometro di lettere nascondono la storia della Compagnia di Gesù, i gesuiti. In questa biblioteca della Compagnia sono conservate dalle prime lettere del fondatore, San Ignacio de Loyola, fino agli ultimi libri sulla sua storia.

Circa 600 studiosi passano ogni anno in questo luogo per analizzare la storia dei gesuiti. Ma queste lettere e questi libri  descrivono anche moltissimi momenti storici di cui i gesuiti furono diretti testimoni.

I documenti più antichi conservati sono le lettere che San Ignacio de Loyola scriveva ad altri membri della Compagnia per tenersi in contatto.

P.Robert Danieluk
Archivio Gesuita
“La maggior parte delle lettere che conosciamo e che abbiamo qui conservate, trattano degli avvenimenti che hanno riguardato la Compagnia. Così, ad esempio, mostrano come San Ignacio si preoccupava di vari padri dispersi in vari paesi. Le lettere servivano per capire come andava una o un’altra  missione e come stava un padre”.

Si conservano anche lettere su questioni burocratiche e la corrispondenza con i missionari che erano in Cina, come Matteo Ricci o San Francisco Javier, che morì all’ingresso in questo paese.

Senz’altro alcuni dei documenti  e delle lettere si persero durante la persecuzione della Compagnia, al momento dell’Unità d’Italia. Nel 1873 furono espulsi da Roma e furono chiusi tutti i loro conventi. In quel periodo la Curia generale si stabilì in una località nei pressi di Firenze.

P.Robert Danieluk
Archivio Gesuita
“L’archivio che rimase a Roma fu inviato, segretamente, poco a poco grazie ad alcuni amici cui si inviavano i pacchetti con i documenti. Li mandarono nei Paesi Bassi”.

Un’altra parte dei documenti fu confiscata dal Governo Italiano, che la restituì nel 1920, completamente classificata.

Documenti unici che spiegano come nacque la Compagnia, come vivevano i suoi membri e che descrivono altri continenti grazie alla corrispondenza tra i missionari. Lettere e archivi con i quali è possibile viaggiare nel tempo.

martedì 8 marzo 2011

Iconografia e immagini del Necronomicon 3

In questa terza serie di immagini riguardanti il testo maledetto di inventato da H.P. Lovecraft notiamo alcune cose interessanti.
Nei tarocchi del Necronomicon (fig. 1) in questa edizione che ho comprato in una libreria esoterica di Parigi, la Gibert Jeune a Place Saint-Michel, ma stampati a Torino (ed. Lo Scarabeo); compare una bella raffigurazione (una delle poche) del poeta folle Alhazred (fig.1) intento a vergare il suo poema: l'Al-Azif.
Da notare anche la cartolina con ufficiale nazista e Necronomicon in stile Indiana Jones.



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lunedì 7 febbraio 2011

Iconografia del Necronomicon 2

Continuiamo con la galleria di immagini dedicata al Necronomicon e ai suoi "derivati".
Non tutte le immagini mostrano il testo di Lovecraft; la numero 9 ad esempio è una raffigurazione del De Vermis Mysteriis, pseudobiblium ideato da Robert Bloch. Stiamo infatti cercando di individuare le tendenze creative e le influenze reciproche cha hanno portato e porteranno alla forma del Necronomicon idealizzata nell'immaginario collettivo.
Alcuni di voi hanno già segnalato delle nuove edizioni interessanti che non mancherò di mostrare.




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 La figura 2 è chiaramente scritta in arabo, ipotizziamo si tratti quindi dell'Al Azif di Abdul Alhazred, e archetipo del Necronomicon.

martedì 1 febbraio 2011

Iconografia del Necronomicon

Ho deciso di pubblicare una breve carrellata iconografica sul Necronomicon. Nei giorni scorsi ho scandagliato la rete tirando fuori ogni sorta di immagine, dalla più interessante alla più pacchiana, che rappresenti il testo in questione. Ce ne sono alcune davvero ispirate e altre davvero improbabili ma quasi tutte meritano attenzione.
Ciò che risulta interessante non è la verosimiglianza o la precisione filologica, quanto l'osservazione dell'immaginario degli autori di questi "veri falsi".
Ovviamente chiunque sia in possesso di immagini nuove e originali può inviarmele, meglio se con una breve descrizione.
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Come potete vedere questa prima carrellata è molto eterogenea: passiamo dal libro dei morti  di John Dee (occultista del XVI secolo, alla corte di Elisabetta I di Inghilterra) (fig.3) alle gommose agende per ragazzi di ispirazione Lovecraftiana (figg. 1,8). C'è anche qualche gradevole tentativo di riprodurre l'interno del testo (figg. 2,5), nonché una creazione artistica (fig.7), tanto apprezzabile quanto lontana dalla "realtà" del testo.