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mercoledì 1 settembre 2010

Necronomicon: la nascita di un nome

Il nome di Necronomicon nasce con la traduzione greca di Teodoro Fileta (Theodorus Philetas).
Lovecraft afferma che il titolo Necronomicon, apparsogli in sogno, significherebbe: La descrizione delle leggi che governano i morti. Laddove la parola Necronomicon sarebbe composta dalle voci greche nekros, nomos ed eikon.

Se invece si considera che nel titolo la parola chiave sia onoma si potrebbe tradurre Libro dei nomi dei morti. Questa seconda ipotesi mi sembra decisamente azzardata benché sia con questa traduzione che molto spesso ci si riferisce al testo.
Tenendo in considerazioni altre parole greche che potrebbero apparire nel titolo (nomos = legge; nom- = spazio; nomikos = legislatore) si ipotizzano altre traduzioni: Le leggi dei morti ; Il luogo dei morti ; Il legislatore morto .

Un'ipotesi attendibile e affascinante è che il Fileta abbia preferito dare al testo un titolo esplicativo per descriverne il contenuto. 
Assumendo che il titolo di Necronomicon, scelto da Fileta, sia rimasto invariato nei secoli, esso può dirci qualcosa riguardo il contenuto stesso del testo.
Ipotizziamo che le tre parole greche che lo compongono siano "nekros", "nomos" ed "eikon" e scendiamo più a fondo nell'analisi del loro senso, visto che in greco ogni lemma può assumere significati molto differenti. 
Cominciamo dalla parola "nekros" che può essere tradotta in "cadavere" o "morto" e ipotizziamo che Fileta si riferisca ai Grandi Antichi.
 "Nomos" è la seconda parola che compone il titolo e può avere diversi significati in particolare ci sembrano indicativi quello di "legge" e quello di "canto".
Infine "eikon" è "immagine, ma anche "simulacro". 
Possiamo fare due ipotesi:


1. Che il testo contenga delle leggi (nomos ) o delle regole che hanno valore di evocazione di antiche divinità scomparse (gli esseri morti di cui parla Alhazred che sono probabilmente i Grandi Antichi di HPL).


2. Che nomos inteso come canto si riferisca ai suoni emessi dagli stessi e tradotti da chi li ha ascoltati (Abdul Alhazred).
In entrambi i casi si potrebbe trattare di informazioni su questi esseri da loro stessi trasmesse.
Colui che ha ascoltato questi ululati o canti, ed è stato in grado di darne una rappresentazione (eikon), è probabilmente solo un portatore del messaggio. In quanto tale egli è privo di responsabilità (irresponsabile, folle). Alhazred sarebbe quindi il rappresentante di uno o più esseri divini, è quindi un simulacro (eikon) per mezzo del quale loro comunicano con gli uomini.